Categoria: Architettura

La bibbia dell’architettura mondiale

Ottocento pagine con 4600 illustrazioni a colori delle opere più avveniristiche del ventunesimo secolo. Riporta i progetti più innovativi firmati dagli architetti e dai maestri di fama mondiale. E’ la bibbia di chi lavora nel settore: The Phaidon Atlas of 21st Century Architecture pubblicato da Phaidon Press. Il prezioso volume presenta più di 1000 capolavori di architettura costruiti e realizzati dall’anno 2000 in poi, con descrizioni essenziali, informazioni chiave sui costi di costruzione, sui committenti, sull’area di ubicazione delle opere, con le coordinate geografiche. Include edifici di ogni fattispecie: dai singoli appartamenti alle vinerie e ai caffè più esclusivi, dai più grandi musei agli aeroporti e gli stadi del mondo. Impossibile rinunciarci. Un solo avvertimento: è pesante e il vostro tavolino da caffè potrebbe non contenerlo tutto.

Alpine Capsule: il rifugio hi tech

Ultima opera del designer inglese Ross Lovegrove, il progetto del rifugio compatto, totalmente ecologico, verrà presentato alla stampa dal 13 al 15 Dicembre nello stupendo scenario Dolomitico. Con otto metri di diametro e pareti in doppio vetro rivestite di speciale strato riflettente, la capsula alpina sarà posizionata sul Piz La Ila -Dolomiti- a oltre 2100 metri. Il design ricorda una goccia di  mercurio. La capsula è totalmente autoalimentata e isolata termicamente dall’ambiente circostante. Grazie alle “power plants”, le piante artificiali (delle unità artificiali remote a forma di pianta, molto simili per il funzionamento ai Solar Trees)  tutto il rifugio sarà alimentato con energia pulita proveniente dalle celle solari e dalle mini turbine eoliche inglobate nella “pianta”. Gli interni sono realizzati con forme organiche e continue per assicurare il massimo relax ed un’integrazione perfetta esterno-interno.

Xanadu ri-nasce: il nuovo museo d’arte islamica

Una nuova Xanadu è nata Sabato notte, a Doha: il nuovo museo d’arte islamica frutto di un progetto di I.M. Pei. Netta geometria di forme, luci soffuse e fuochi d’artificio.
L’importanza e l’architettura di questo edificio sono notevoli. La famiglia reale del Qatar,  di cui Doha è la capitale, vuole allontanarsi dall’ ‘effetto Dubai.’ Il loro piano è quello di rendere Doha ponte culturale tra il Medio Oriente e il resto del mondo. Infatti, Doha, conterrà 17 nuovi musei nel giro di pochi anni, rendendosi un epicentro  di arte e cultura. La geometria è celebrata quale elemento fondamentale dell’architettura aldilà di ogni pregiudizio religioso e culturale.
Pei ha fuso il linguaggio formale della geometria modernista con la geometria decorativa dell’ arte musulmana. La geometria è certamente complessa, ma all’esterno, l’edificio sorge in modo relativamente semplice. Sembra un archetipo innocente, la creazione un di bambino che gioca blocchi geometrici.
Pei dice che ha progettato la costruzione della forma esterna che nasconderebbe il lato il più ‘drammatico’…la geometria interna. Luce e ombra: un bell’ enigma della geometria. Un’altra caratteristica fondamentale del museo è l’acqua: l’acqua nel cortile interno ed intorno ad esso. “Non ho scelto il percorso”, spiega Pei. “Non ho mai avuto l’opportunità di lavorare con l’acqua, sono stato fortemente tentato e l’ho fatto.” Pei rivela anche che, in sostanza, il suo design è stato ispirato dalla struttura delle fortezze.

Rødovre Skyscraper: pixel a Copenaghen

Lo studio olandese  MVRDV  in collaborazione con lo uno studio danese ADEPT ha vinto un concorso per la progettazione Rødovre Skyscraper a Copenaghen. In 116 m di altezza la torre comprende appartamenti, un albergo, uffici, un parco pubblico e la piazza. L’edificio è costituito da pixel, disposti ogni 60 m² intorno al nucleo centrale del palazzo. «La costellazione dei pixel consente flessibilità in funzione; l’edificio può essere trasformato dalle forze di mercato», dicono gli architetti. «La flessibilità di adattamento è uno delle migliori e sostenibili caratteristiche di un edificio». Il nuovo grattacielo con una superficie totale di 21.688 m² sarà ubicato a Roskildevej, zona-fulcro a est del centro di Copenaghen. Dopo la Frøsilos è di  MVRDV il secondo progetto a Copenaghen. In risposta a mercati instabili la progettazione si basa su una griglia flessibile, che consente la modifica del programma di ri-designazione delle unità strutturali.  La struttura nel complesso rispecchia proprio la mutevolezza e l’instabilità di questi anni, ma nello stesso tempo è il simbolo della flessibilità che può segnare un’ importante svolta architettonica…

L’Università di Lipsia firmata Erick van Egeraat

L’architetto olandese Erick van Egeraat, dello studio EEA, ha progettato il nuovo edificio per l’Università di Lipsia in Germania. Costruito sul sito della Paulinerkirche (Chiesa di S.Paolo), il nuovo edificio si compone di tre elementi: L’ Aula con sagrestia per le funzioni religiose, le cerimonie accademiche, i concerti e le conferenze scientifiche. L’edificio principale ospiterà la collezione d’arte dell’Università e gli uffici amministrativi, mentre un auditorium di 730 m² potrà accogliere 790 studenti. Erick van Egeraat ha presentato ufficialmente  il 21 Ottobre il suo progetto durante la cerimonia inaugurale. L’edificio permette la reintegrazione dell’ Università di Lipsia nel tessuto urbano. L’università rappresenta se stessa con un nuovo e forte aspetto nel cuore di Lipsia, la Augustusplatz, rispettando l’attuale struttura della città e la storia del sito. Il  concetto di architettura di Erick van Egeraat  per Lipsia offre non solo un riferimento al passato, ma apre una visione positiva del futuro. La caratteristica principale sarà l’interno dell’ Aula con sagrestia con un notevole sincretismo  di materiali, compreso stucco bianco, vetro e ceramica ornamentale. I lavori di costruzione sono iniziati nell’ estate del 2007. L’Aula con sagrestia sarà presentata al pubblico per la prima volta alla fine del 2009, in occasione del 600° anniversario della seconda più antica università della Germania.

Ricostruzione alle porte…per l’Aeroporto di Lublino

Are, uno studio di architetti di Varsavia ha progettato l’ampliamento e la ricostruzione per l’Aeroporto Internazionale di Lublino (Lublin International Airport) in Polonia,  in collaborazione con  Sener Ingenieria y Sistemas  in Polonia e in Spagna e Polconsult. L’inizio dei lavori è previsto per il 2012. Lo studio Are vincitore del concorso indetto proprio per questo ampliamento, ha motivato il progetto: oggi gli aeroporti sono la vetrina di una città o di una regione, sono i gate delle realtà locali. Il dinamismo e la franchezza delle regione di Lublino sono stati il punto di riferimento durante la fase di progettazione. L’ispirazione aereodinamica ha fatto si che si concepisse un elegante struttura. La divisione logica di circolazione attorno al terminale per le zone di arrivo e di partenza colloca strategicamente la ferrovia  tra queste due zone. Tutto è disposto su un unico livello. In questo modo è prevista l’espansione del Terminale. Il progetto è stato strutturato in tre aree funzionali: la zona aeroportuale che comprende impianti di smistamento bagagli, sale d’attesa e area di ritiro bagagli  con tutte le sale ad esse connesse, la zona di terraferma che racchiude area check-in e stazione ferroviaria, nonchè la zona commerciale: gli uffici delle varie compagnie aeree e l’ area di ristorazione.  I parametri per il Terminal seguono le linee guida della IATA: la capacità di 1 milione di passeggeri per la prima fase e successivamente di 3,2 milioni di passeggeri.

Ugly Birmingham

Non è il sequel di un più noto telefilm americano, ma il verdetto del quotidiano britannico The Indipendent che ha ufficialmente dichiarato  Birmingham la città più ‘brutta’ del Regno Unito. E’ la patria degli edifici meno amati della nazione. In un sondaggio in concomitanza con il lancio di Sim City Creator, una simulazione di pianificazione urbana, il 37% degli intervistati ha dimostrato di non gradire edifici come  Birmingham BullringBirmingham Central Library. Persino il 40% dei residenti della città non apprezza questi edifici. Del resto…de gustibus non disputandum est.

L’ Università Bocconi trionfa al World Architecture Festival

Il World Architecture Festival di Barcellona (22-24 Ottobre 2008 presso il Centre Convencions Internacional Barcelona) ha selezionato per l’evento 224 progetti provenienti da 43 paesi: il meglio di ciò che è stato costruito negli ultimi 18 mesi nel mondo. Sono stati premiati (World Building of the Year 2008)  17 edifici, uno per ogni categoria (ufficio, intrattenimento, religione, sport…). Per la ‘categoria formazione’ spicca come miglior edificio dell’anno l’Università Luigi Bocconi di Milano (progettato da Yvonne Farrel e Shelley McNamara nello studio irlandese Grafton Architects). L’ edificio sarà inaugurato, con una serie di eventi aperti alla cittadinanza, in  tre giorni dal 30 Ottobre al 1 Novembre. La giuria ha evidenziato il carattere ermetico della città in relazione al design dell’edificio, la cui facciata alterna i pieni e i vuoti di volumi di aule e uffici. Situato all’angolo tra via Roentgen e viale Bligny è una presenza sobria e al tempo stesso distintiva nel panorama cittadino enfatizzando il suo carattere culturale e sociale nonchè luci ed ombre del pensiero umano.

Non più donne ma…Natura e Motori

Michael Schumacher World Champion Tower (MSWCT)

I motori si affiancano alla Natura quale fonte di ispirazione per la più “costruttiva” di tutte le discipline artistiche: l’architettura.
I fiocchi di neve nel loro ordine geometrico e le geometrie aerodinamiche della Formula1 hanno generato la Michael Schumacher World Champion Tower (MSWCT).
Presentata il 7 ottobre al Cityscape di Dubai su disegno degli architetti Chris Bosse e Tobias Wallisser, noti per il loro approccio di avanguardia al design. I progettisti della torre, tra i fondatori con Alessandro Rieck  del Laboratory for Visionary Architecture Asia Pacific (LAVA) un network di architettura con diffusione mondiale, rappresentano una nuova generazione di architetti ed hanno già partecipato come associati alla realizzazione del Water Cube di Pechino e del museo Mercedes Benz in Germania.
La torre a 59 piani, definita la prossima tappa della “branded architecture”, è la prima delle sette che saranno costruite in tutto il mondo ed è stata costruita in collaborazione con l’ex campione leggenda della Formula 1 Michael Schumacher. Le torri infatti rappresenteranno ciascuno dei suoi sette titoli vinti vinti nel corso della sua carriera nei Campionati Mondiali di Formula Uno.
Il progetto della torre, sviluppato da Marasi e Joachim Swensson della PNYG Company e risultato del compendio di tecnologia e tenacia che ha portato il pilota al conseguimento dei suoi risultati sportivi, sarà un punto di riferimento per ogni futura ispirazione architettonica e segna un punto di partenza dal pensiero dell’architettura tradizionale.
La torre sorgerà nel Central Business District di Reem Island, Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti. Emergerà dal mare perfettamente integrata con l’acqua e comprenderà un porto turistico di lusso. È il primo di molti futuri progetti per Marasi e diventerà uno dei più ambiti indirizzi inserito in uno spettacolare scenario a coniugare il concetto di molo con quello del lusso.
Il principio organizzativo della minima superficie ha garantito l’ottimizzazione del rapporto facciata – superficie dove ogni appartamento ha libera vista sul mare.

Mobile Performance Venue: un palcoscenico itinerante

Lo studio di Oslo di Various Architects ha progettato il Mobile Performance Venue: il ‘palcoscenico mobile’ più grande del mondo, per allestire differenti locations. La piattaforma è costituita da muri esterni gonfiabili  che circondano un palco centrale in alluminio. Predisposta alla presenza di cinque sale cinematografiche, la struttura ha una capienza di 3500 spettatori in piedi. Mobile Performance Venue sarà costruito nel 2009 e rappresenterà l’ Arts Alliance Productions in tour con la produzione “ID – Identity of Soul” in tutto il mondo; l’ispiratore è il drammaturgo norvegese Henrik Ibsen con il poema epico “Terje Vigen” e Mahmoud Darwish  con “A soldier Dreams of White Lillies”. Un piano ammezzato può essere utilizzato per rinfreschi, ristorazione e mostra. La struttura richiede 2 settimane per il montaggio e una settimana per lo smontaggio. Per quanto la sede possa essere facilmente trasportabile non sono trascurati due aspetti: l’ampiezza del palco per le esibizioni di danza nonchè le esigenze tecniche per i sistemi acustici e di proiezione.

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