Venezia | 14 Mostra Internazionale di Architettura

Ha aperto i battenti la XIV Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, diretta da Rem Koolhaas, l’archistar olandese che ha scelto di intirolarla ‘Fundamentals’. “Credo che oggi non abbia più senso parlare di architettura svizzera, cinese o indiana. A ciascun paese chiederemo di raccontare la propria storia negli ultimi 100 anni in relazione all’idea di modernità, che sia stata accettata o rifiutata. Cercheremo insieme di capire come mai 100 anni fa era possibile parlare di architetture nazionali e ora non più. Ci chiederemo come siamo arrivati a una situazione in cui tutti costruiscono le stesse cose” come ha dichiarato Koolhaas. Una mostra diversa nei contenuti e nella forma, in cui si parla di architettura e non di architetti, un grande laboratorio dedicato alla realizzazione di un unico grande progetto denominato ‘Una Ricerca Corale sull’Architettura!’.

La Biennale è divisa in tre sezioni distinte: Absorbing Modernity 1914-2014, Elements of Architecture, Monditali. L’ultima sezione è dedicata all’Italia, ospitata alle Corderie dell’Arsenale, dove tra eventi, 82 film, 41 progetti di ricerca e rappresentazioni teatrali si assiste ad una scansione dell’Italia e della complessità della sua società, che, come altre nel mondo, rappresenta un punto di riferimento e d’ispirazione per l’architettura. Il racconto della realtà italiana coinvolge in contemporanea, per la prima volta, anche i settori di Danza, Musica, Teatro e Cinema della Biennale, in grado di offrire un ritratto collettivo del paese ospitante. Il Padiglione Italia all’Arsenale, è stato curato dall’architetto Cino Zucchi ed organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in collaborazione con la PaBAAC.

Nei giorni dell’inaugurazione la Biennale si è tinta di social, grazie alla collaborazione del team Veneziadavivere e IgersVenezia, che ha ospitato nella città lagunare importanti Instagramer provenienti da tutto il mondo. L’instameet è partito dall’isola di San Giorgio con l’opera di land art ‘The Sky Over Nine Columns’ a firma di Heinz Mack, realizzata in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini. Imponenti colonne dorate hanno già fatto il giro del mondo grazie ai fiumi di scatti che gli Instagrammer hanno pubblicato in diretta con l’hashtag #architecturebiennaleinstameet. Tutte le immagini rimarranno, infatti, sulle pagine di Veneziadavivere creando un reportage sugli eventi d’arte, cultura, ma soprattutto architettura che accenderanno Venezia.

Tra le numerose attività organizzate da Le Stanze del Vetro, abbiamo partecipato alla performance della ‘Glass Tea House Mondrian’ di Hiroshi Sugimoto, celebre per i suoi scatti black&white. Il fotografo giapponese, prestato per la prima volta all’architettura, ha realizzato un padiglione temporaneo ispirato alla tradizione giapponese della cerimonia del tè. Un cubo di vetro trasparente in cui un maestro cerimoniere accoglie due visitatori alla volta per il tradizionale rituale, mentre il pubblico può assistere dall’esterno della struttura. Un’altra novità della Biennale è la partecipazione del Kosovo, con un padiglione ricco di immagini, per illustrare l’architettura di una terra piena di contraddizioni e numerose contaminazioni culturali.

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