Shanghai: istruzione per l’uso

Città complessa quanto affascinante, semplice quanto sofisticata, Shanghai è una meta da scoprire insieme a Viaggi di Architettura.

Istruzione per l’uso

Hotel di design, ristoranti e bar rinomati con interni d’avanguardia, grattacieli da capogiro, flagship store a firma di architetti e designer internazionali: conoscere Shanghai con Viaggi di Architettura è l’unico modo per assaporare a fondo le stravaganze della ‘Parigi d’Oriente’.

Affidatevi a Viaggi di Architettura per visitare “il dietro le quinte” di edifici e progetti di dimensioni eccezzionali, attraverso le passeggiate accompagnate nelle aree più suggestive della città, incontrando, per un confronto diretto, alcuni professionisti italiani che qui hanno deciso di vivere e lavorare.

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Shanghai è un misto intrigante di Haipai, ossia il modernismo cinese (conosciuto anche come lo stile Shanghai), derivato dall’uso dell’acciaio e del cristallo dei grattacieli di Pudong, contrapposto ai lilong, quartieri tradizionali che vertono in condizioni di estrema arretratezza (nelle case spesso manca addirittura l’acqua corrente). Aggiungete una componente di edifici Déco che costituiscono un patrimonio secondo solo a Miami. Così si presenta la città, considerata una contraddizione vivente, divisa geograficamente in due parti dal fiume Huangpu: una è Puxi, a ovest del fiume, e l’altra è Pudong, a est. Otto ponti, sei tunnel e cinque linee della metropolitana ne collegano i due lati.

Le attività e gli investimenti nell’edilizia sono concentrati principalmente nella zona est. Il piano urbanistico di Sir Richard Rogers, risalente all’inizio degli anni novanta, ha dato vita ad una nuova metropoli con uno sviluppo sfrenato registrato negli ultimi 15 anni.

Oggi non esiste banca o istituto di credito, pubblico o privato che conti, che non abbia una rappresentanza a Lujiazui, zona finanziaria di Pudong, cuore economico dell’Asia-Pacifico. Qui, ha sede il WTO, la borsa di Shanghai, e decine di multinazionali. Il numero di edifici ancora in costruzione rimane un mistero: a Shanghai è diventato un vanto affermare l’apertura di un nuovo cantiere ogni giorno. Tuttavia, se questa è da considerarsi un’ipotesi poco probabile, di certo il numero degli edifici e dei cantieri per la costruzione di nuove torri, di grattacieli o alberghi è del tutto sorprendente!

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Simbolo indiscusso di Pudong è la torre della televisione con la sua forma futuristica (o almeno lo era nel 1995 quando è stato completato l’Oriental Pearl Tower) che, luccicante di vetri rosa specchiati e illuminata di luci colorate la sera, funge da faro per questa zona della città, anche durante le giornate di smog e di afa, che nelle torride giornate d’estate giunge al 100% di tasso di umidità con temperature che lambiscono i 40° C.

Se un tempo la visita della città comprendeva anche un giro in cima alla torre più alta dell’Asia, con i suoi 486 m, oggi si assiste alla presenza di un numero superiore a 450 grattacieli e decine in costruzione, solo nella zona di Pudong (con altri 1600 edifici nella zona di Puxi), per cui la torre appare un simbolo un po’ sempliciotto per una realtà oramai così complessa. L’Oriental Pearl Tower è stato completamente adombrato da edifici più alti (e di fattura decisamente migliore) come il Jin Mao Tower (progetto di SOM – Adrian D Smith, del 2000), una specie di Chrysler Building in chiave contemporanea e molto amato dagli abitanti di Shanghai.

L’apertura dello Shanghai World Financial Centre, prospiciente il Jin Mao, con i suoi 101 piani e 492 m di altezza. L’edificio, realizzato da Kohn Pederson Fox, è stato soprannominato per ovvi motivi “l’apribottiglia” e offre un’esperienza sensazionale a chiunque volesse raggiungere la sua cima. La visita dà ai visitatori la possibilità di compiere lo Sky Walk, ovvero una passeggiata sul pavimento di vetro posto a mezzo chilometro da terra.

REUTERS/Aly Song

REUTERS/Aly Song

Nelle immediate vicinanze c’è la Shanghai Tower, sempre a firma di SOM, di un’altezza di 632 m, che va a incrementare l’elenco dei giganti nella città, accanto al China117 (597 m di altezza) e al Pingam International Finance Centre (599 m di altezza).

Sempre a Pudong, ma a una distanza di 6 km più a est rispetto a Lujiazui, incontriamo il Civic Plaza, su masterplan di Arte Charpentier & Ass, che hanno firmato anche il grande boulevard Century Avenue. Troviamo qui, l’enorme polmone verde della città:

  • il Century Park, realizzato su progetto di Jestico + Whiles (2000)
  • lo Shanghai Science and Technology Musuem a firma di RTKL Architects (2000)
  • lo Shanghai Oriental Art Centre
  • l’Opera di Shanghai (Paul Andreu)
  • l’aeroporto di Pudong (Paul Andreu)
  • l’Opera di Beijing, sopranominato l’uovo di Paul Andreu

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Alberghi a Shanghai

Il numero di posti letto si è quadruplicato negli ultimi 10 anni (da 100.000 a 400.000 posti letto di oggi), dando vita ad un’imbarazzante scelta di opportunità. Se confrontati con quelli europei e del resto del mondo, i prezzi rimangono decisamente contenuti. I più interessanti potrebbero essere i boutique hotel o i piccoli hotel di design, nascosti in palazzi d’epoca che fanno parte del patrimonio di edifici storici protetti o nascosti nei cortili delle vecchie concessioni.

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Tra i top ten di Viaggi di Architettura si elencano sicuramente:

  • le 30 suite del China Mansion Hotel, ubicate in un edificio del 1932 a firma dell’architetto francese Lafayette. La casa, originariamente club house di uno dei boss più potenti della, Cina Du Yue-Sheng, conserva molti dei suoi mobili originali francesi e asiatici e un’atmosfera di viaggio d’altri tempi
  • The Peninsula, sul Bund in una zona invidiabile, vanta interni Déco, un servizio a 6 stelle e optional ideali per il viaggiatore urbano. Da provare le camere ‘technology’ con accessori come il docking station per l’i-pod, schermo piatto di 46” e macchinette per il caffé Nespresso
  • 5 stelle è il Hyatt on the Bund con spazi raffinatissimi e arredi minimal. L’hotel è sul fiume Huangpu e gode di una delle viste più belle della città
  • Grand Hyatt ubicato tra il 53° e il 87° piano del Jin Mao Tower
  • Park Hyatt, uno tra gli alberghi più alti al mondo, situato dentro lo Shanghai World Financial Tower, entrambe nella zona di Pudong
  • 3 stelle Astor House, per un’alternativa meno formale, è il più antico della città, sorto in un edificio risalente al 1846, con camere spaziose e zone comuni che conservano tutta la loro originalità

Attenzione!
Capite bene la zona scelta quando effettuate la prenotazione alberghiera, perchè la città di Shanghai ha ufficialmente quattro centri. Sostare in una posizione infelice potrà crearvi problemi logistici durante il soggiorno (contattateci se avete in mente qualcosa di specifico e vi sapremo indirizzare verso la soluzione più idonea).

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Trasporto in città

Con l’affascinante MagLev (Magnetic Levitation), treno che collega l’aeroporto di Pudong al centro ad opera di Paul Andreu, è possibile percorrere il tratto di ferrovia in soli 9 minuti, sfiorando i 430 km orari.

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Una corsa in metropolitana (ammesso che non ci si perda nel fiume umano di gente diretta dovunque) è un’esperienza da fare a Shanghai, dove sulla 13° linea trovate treni puliti, puntuali e più o meno sicuri.

Gli autisti dei taxi sono indistintamente dei “pazzi furiosi”, che sfiorando i pedoni, non rispettano gli stop prima delle strisce pedonali. Una barriera di plexiglass separa il conducente dai passeggeri, per proteggere l’autista dai clienti particolari, cosa che risulta molto credibile.
È molto difficile trovarne uno che parli inglese o che legga l’alfabeto latino! Per questo motivo è necessario munirsi sempre dell’indirizzo con la propria destinazione scritto in cinese altrimenti si corre il rischio di non raggiungere la meta.
A Shanghai vige solenne la legge della strada, che sancisce il potere del più grande rispetto al più piccolo. Quindi,il più grande ha sempre la precedenza: le moto hanno precedenza sui pedoni, le auto sulle moto, i pullman sulle auto e così via. 😛

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Informazioni utili / inutili

  • La mancia non si dà da queste parti del mondo
  • Sputare è stato vietato dal governo durante l’epidemia della SARS nel 2004, fortunatamente solo pochi hanno ripreso le loro vecchie abitudini, ma meglio scansarsi quando si sente quel rumore terribile uuurrgggh!!!
  • Nessuno parla l’italiano e pochissimi l’inglese per cui è necessario portare sempre con sé un bigliettino con l’indirizzo dell’hotel trascritto in ideogrammi cinesi per non rischiare di passare la notte per strada
  • Il 1° piano è quello che noi consideriamo piano terra, per cui il 2° piano è per noi in realtà il primo, e cosi via…
  • Consigliata è una tappa ad un supermercato in città. Provate il reperto dei surgelati dove troverete pinne di squalo, tartarughe, serpenti, cavallucci marini e altre pietanze particolarmente inquietanti…
  • Provate un tipico foot massage in una delle tante sale da massaggio in giro per la città. Una delle più famose è quella situata dentro il Hotel Astor House
  • L’acqua del rubinetto in città ha un colore giallino e spesso un odore sgradevole
  • Viene applicata la pena di morte per chi traffica droga in Cina
  • La libertà di comunicare rimane limitata: alcuni siti come YouTube e Facebook sono oscurati


Contatta il team di Viaggi di Architettura per informazioni, prenotazioni o personalizzazioni sull’itinerario dedicato alla città di Shanghai.

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