New York | World Trade Center di Calatrava

Dopo più di dieci anni dall’inizio lavori, il World Trade Center di Santiago Calatrava sta per aprire (parzialmente) i battenti, a New York. Un terminal progettato per ospitare più di 50.000 viaggiatori giornalieri sulla Port Authority Trans-Hudson (PATH), una linea ferroviaria sotterranea che collega New York e New Jersey, e contenere anche le stazioni di quattro linee della metropolitana della città. “Una creazione stravagante ed idealista che si differenza da qualsiasi altra struttura in città”, afferma Justin Davidson, critico di architettura. L’impatto architettonico è destinato a evocare un uccello in volo, in cui l’aspetto scheletrico con pareti bianche, che assomigliano a delle costole, creano un padiglione ad alata ellittica, denominato Oculus. L’edificio internamente funge da piazza, circondata da due livelli di spazi commerciali e piattaforme di osservazione con ascensori in vetro tubolare.

Ma i 6,5 ettari destinati all’architettura hanno portato non pochi momenti di discussione e rivalutazione per l’eccessivo costo di realizzazione, come dichiara il direttore esecutivo, Patrick Foye, che dalla prima presentazione del disegno nel 2004, il costo del progetto è salito da 3,9 miliardi di dollari a quasi il doppio. Infatti, il design originale prevedeva un tetto apribile, dove le “ali” dell’atrio potevano muoversi, ma per ragioni di costi questo aspetto è stato eliminato e chissà quali altri.

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