New York | Claire Tow Theater di Hugh Hardy

È il caso di dire che un nuovo teatro è spuntato a New York: il nuovo Claire Tow  Theater si è appollaiato in maniera discreta sul tetto verde del moderno Vivian Beaumont Theater del famoso architetto finno american Eero Saarinen.

Il teatro, dedicato alle produzioni più di nicchia e rivolto ad un pubblico più giovane contiene solo 112 posti, ed è contenuto in una scatola di vetro a due piani di circa  2000 mq incastonata in un’armatura di stecche di alluminio che schermano il sole. La scatola è sorretta da una trave massiccia che come un ponte occupa la campata tra le giganti colonne di supporto della sottostante architettura di Saarinen. Di notte l’effetto è sorprendente quando si vede questa scatola luminosa galleggiare sopra l’altro rettangolo trasparente che è il Beaumont Theater coperto dalla spessa lastra di travertino.

L’intervento su quella che è a tutti gli effetti un’icona del moderno non ha suscitato troppe polemiche, anzi in linea di massima ha riscosso pareri positivi anche perché in fondo le due architetture sembrano parlare un linguaggio simile. L’architetto del Claire Tow Theater è Hugh Hardy un veterano nella progettazione di spazi dedicati alle performing arts. Il suo studio si chiama H3 Hardy collaboration architecture ed uno dei suoi primi lavori più di 50 anni fa è stato proprio a fianco dello scenografo Jo Mielziner uno dei collaboratore di Saarinen per il Beaumont Theatre. In realtà lo stesso Hardy ha rivelato che il sogno di una scatola sopra il teatro risale ai tempi del sindaco Lindsay (1966-73) ma venne successivamente abbandonata perché per molto tempo si fece fatica a riempire il teatro del Beaumont. Successivamente con l’avvento alla direzione di Gregory Mosher prima e André Bishop poi insieme a Bernard Gersten produttore esecutivo, l’esigenza di avere un teatro dove allestire delle produzioni più sperimentale a prezzi più modesti rivolti ad un pubblico giovane è tornata a farsi sentire. Il generale intervento di riqualificazione che ha interessato il Lincoln center progettato da Diller Scofidio + Renfro conclusosi solo un paio di anni fa non ha interessato il Vivien Beaumont Theater che in fondo era il più moderno tra gli edifici del Lincoln Center. L’intervento ha dato però un volto nuovo all’Alice Tully Hall  e rimuovendo il ponte sulla 65esima una nuova piazza pubblica  di fronte al Beaumont dove tra l’altro sorge  anche un bel padiglione di vetro che ospita il ristorante The Lincoln progettato da Fox and Fowle Architects. L’estensione del Beaumont ha fornito ulteriore spazio ai camerini,  agli uffici, a una piccola lobby con un bar che si apre sullo splendido tetto terrazzo che offre una splendida vista sulla nuova piazza pubblica; terrazza che in queste notti estive sembra essere stata particolarmente apprezzata.

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