Categoria: Hotel & Ristoranti

Bangkok | Bed One Block Hostel di A MILLIMETRE

5 piani e solo 4 metri di larghezza per il nuovo ostello di A MILLIMETRE.
Il Bed One Block Hostel a Bangkok, in Thailandia, di recente apertura, si distingue per la facciata bianca realizzata in lamiere di acciaio perforate con motivi fantasiosi, che permettono alla luce naturale di penetrare all’interno e allo stesso tempo mantenere una certa privacy dalla strada.
Uno spiccato sguardo verso il nuovo e la contemporaneità dell’architettura urbana, più intima e fresca. Il suo design è un netto contrasto con gli edifici che lo fiancheggiano caratterizzati da colori scuri e aperture blindate da serramenti in metallo. L’ingresso, infatti, è una semplice porta in legno circondata da una parete vetrata, che fa vedere gli interni della reception.
Spazi in comune sono dedicati per meeting o momenti di relax, mentre l’ostello, costituito più in profondità, ha i dormitori divisi per letto a castello, ognuno dotato di tendine per la riservatezza individuale, e i bagni con doccia, vasca e persino zona trucco.

Foto di Jirayu Rattanawong

Venezia | Ca’ Pisani di Roberto L. Canovaro

Nel vivace sestiere di Dorsoduro, nei pressi delle Gallerie dell’Accademia, si nasconde un palazzo del tardo XIV secolo. Continue Reading

Milano | Room Mate Giulia by Patricia Urquiola

Room Mate Giulia è il primo hotel a Milano della Room Mate Hotels, catena internazionale fondata da Kike Sarasola. Il nuovo albergo si trova nel cuore della città, in via Silvio Pellico 4, a pochi passi dai monumenti simbolo dalla capitale meneghina, il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele.  Continue Reading

Città del Messico | El Moro di Cadena + Asociados

Ambienti, piastrelle e persone sono un tutt’uno con il design. È il caso del café El Moro di Città del Messico, progettato da Cadena + AsociadosContinue Reading

Shanghai | Noodle Rack di Lukstudio

Struttura reticolare per l’asciugatura di noodle come elemento chiave e d’ispirazione per Lukstudio al progetto del Noodle Rack bar a Changsha.  Continue Reading

Kiev | Orang Utan di AKZ Architectura

Lo studio AKZ Architectura, fondato da Artem Vakhrin e Katya Zuieva, ha completato l’interior design del Orang Utan, locale sito su una vecchia strada di Kiev e circondato da edifici di epoca sovietica.

Le piastrelle bianche e brillanti sono il segno distintivo di questo caffè vegetariano, che vuole essere un “punto luminoso” nella zona. Un design asettico con infiltrazioni di colore: verde esplosivo stile giungla in ambienti riservati come i bagni o composizioni decorative e innaturali di frutta erogata in total pink. “La città è una giungla e la gente che vi abitano sono animali intelligenti, che hanno bisogno di un posto per ricaricare l’energia” hanno spiegato gli architetti. “Nel disegno delle maioliche, il cliente di una certa età può rivedere l’architettura del passato sovietico dell’Ucraina, dove era utilizzato solo un tipo di tegola per tutto, dagli ospedali, negozi alle piscine”.

Un unico tavolo bianco angolare, per 10 commensali, corre lungo il bordo del locale, rivestito alle gambe dalle stesse piastrelle bianche dei muri. In bianco onnipresente anche nelle lettere a neon del nome del caffè, affisse sopra la zona pranzo e le sedie pieghevoli in metallo. Rara eccezione in nero per il menù scritto in grassetto e applicato alla parete dietro al bancone.

Melbourne | Transformer Fitzroy di Breathe Arch.

Per chi ha in programma un viaggio nell’Australia sud-orientale ed è interessato all’architettura studiata per la sezione ‘Mangiare fuori’, a Melbourne c’è il nuovissimo ristorante Transformer Fitzroy a firma di Breathe Architecture (Jeremy McLeod e Bettina Robinson).

Location abbandonata per molti anni, in precedenza una fabbrica di elettronica, la sua architettura è un inno al verde; esplosivo sia al suo esterno che all’interno. L’edificio pre-esistente conserva a strati il carattere del suo passato, muri con mattoni a vista e lunghe perline in legno per il rivestimento a falde della copertura, tra cui anche un piccolo cortile alberato, che nasconde dietro ad un muro di edera rampicante un magazzino, e che si rifà al fondamento del nuovo concept design e cioè di ampliare l’esperienza del giardino all’interno di una struttura.

Fioriere in cemento a bassa altezza creano percorsi e spazi per intime sedi per i commensali. Illuminazione soft e low-tech sono la chiave per rendere questo ristorante unico. Inoltre, la tavolozza dei materiali è una raccolta di materiali comune agli ambienti da giardino, come il calcestruzzo gettato in opera, il legno chiaro e riciclato, l’acciaio annerito, le rifiniture in ottone, i tessuti outdoor e una, ovviamente,  grande varietà di piante.

Foto di Peter Clarke.

Madalena | Cella Bar di FCC Arquitectura

Cella Bar a Madalena in Portogallo è la rinascita di una piccola struttura abbandonata in ristorante e bar di tapas di design, concepito dall’unione collaborativa tra lo studio FCC Arquitectura e l’interior designer Paulo Lobo.

La creatività architettonica si evidenzia da un’estensione scultorea in legno sinuosa ed organica, in netto contrasto con il linguaggio della lingua classica ed ortogonale dell’edificio in cui è incorporato. Il design plastico è definito, sia in termini di forme che di materiali, dalla marcata ispirazione all’ambiente naturale circostante come il profilo dell’isola, le rocce o le balene.

30 m² ca. completamente ristrutturati, mantenendo le caratteristiche essenziali della costruzione originale, dove gli interni sono stati ridisegnati ad hoc per sviluppare la funzione del ristorante. Composto da diverse zone e ambienti: un ampio patio in pietra, una terrazza sul tetto, un muro in pietra per la sala da pranzo e il bar in legno disegnato per essere come una lingua ondeggiante. Il Cella Bar è da intendere come un’opera d’arte di architettura e design, ma anche un rifugio rilassante in cui godere di una vista mozzafiato sulla costa e sul mare.

Foto di FG+SG.

Tokyo | Book & Bed Hostel di Suppose Design

Paese dei fumetti manga e di grandi scrittori, da poco a Tokyo si è aperto il Book & Bed Hostel a firma di Suppose Design Office. Creato in collaborazione con R-Store srl e Shibuya Publishing & Booksellers, il Book & Bed Hostel è una libreria di giorno e un ostello di notte.

Dedicato agli amanti del libro, inteso come vero feticcio da scoprire, sfogliare e ovviamente leggere o per fare una citazione dello scrittore Nabokov, che tutti conoscono per essere l’autore del celebre libro ‘Lolita’, diceva “Sapere che si ha qualcosa di bello da leggere prima di coricarsi è una delle sensazioni più piacevoli della vita.” Situato al 7° piano, l’entrata è in una stanza con esposti oltre 1.700 libri e fumetti. I letti delle 12 camere a capsula sono nascosti dagli scaffali pieni di libri e raggiungibili solo salendo una scala, dotati di booklight e wi-fi gratuito.

Il connubio tra albergo e libreria non è un esempio di stile molto diffuso. L’unico e lampante è il celebre e storico Shakespeare & Co. di Parigi, fondato nel 1919 da Sylvia Beach, dove si stima hanno dormito più di 40mila visitatori e milioni di fruitori l’anno.

Siviglia | El Pinton di Lucas y Hernández-Gil Arquitectos

Nella solare città spagnola di Siviglia, ‘El Pinton’ è un grazioso ristorante progettato da Lucas y Hernández-Gil Arquitectos.

Discreta e raffinata unione tra il forte legame dell’architettura tradizionale con l’approccio di uno stile nuovo e contemporaneo. Elementi di interventi precedenti come le modanature sono state completamente rimosse per far spazio alle texture originali di grande pregio estetico.

Uno spazio di 250 m² distribuiti su differenti aree. Il cortile è il fulcro del ristorante attorno al quale si articolano i vari ambienti e si distingue per il suo carattere ambiguo ed ambivalente tra interno ed esterno. Per meglio connotarlo e valorizzarlo è stato arredato da piante, mobili da giardino, ghirlande, lanterne e tessuti ombreggianti. L’architettura d’interni è una combinazione tra design da collezione di noti brand come Magis, Fermob e Driade, e illuminazioni disegnate ad hoc e realizzate a mano da Marset.

Photography by Juan Delgado.

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