Categoria: Architettura

Città del Messico | Aeroporto di Foster e Romero

Il nuovo aeroporto di Città del Messico è un progetto vincitore di un concorso di progettazione guidato dalla squadra creata dal team britannico Norman Foster e dall’architetto messicano Fernando Romero. Progetto voluto dal governo del Messico con l’obiettivo di rivoluzionare l’infrastruttura aeroportuale e il suo design per dare al Paese una nuova icona architettonica, anche se dal render aereo ricorda vagamente il Ferrari World – Parco di divertimento ad Abu Dhabi progettato da Benoy Architects nel 2005.

Unico terminale di 555.000 m² a gridshell; un design creato con un sistema costruttivo prefabbricato per consentire all’aeroporto di essere completato rapidamente e senza bisogno di impalcature. La forma monumentale in vetro e acciaio è caratterizzata da campate di oltre 100 m, senza colonne e da un tetto a volta in simbolismo alla tradizionale architettura messicana. Altri simboli e mitologie locali si distinguono nel design dell’edificio, come un giardino di cactus che segna l’ingresso o le strade a forma di aquila e di serpente.

Massimizzazione della sostenibilità strutturale, mantenendo confortevoli le temperature interne per la maggior parte dell’anno, grazie alla ventilazione naturale, e utilizzando l’energia solare e la raccolta dell’acqua piovana per ridurre l’impronta di carbonio dell’edificio, per dare alla città la possibilità di ottenere la certificazione LEED Platinum come aeroporto più eco-friendly al mondo.

Seul | House of Dior di C. de Portzamparc

Architettura scultorea agli antipodi da quella degli edifici nel quartiere di Gangnam-gu a Cheongdam-dong di Seul, la nuova boutique House of Dior nasce da un progetto dall’architetto francese, vincitore del Premio Pritzker, Christian de Portzamparc.

Facciata imponente rivestita da pannelli voluminosi in resina e fibra di vetro, che ricordano il tipico motivo cannage di Dior di una monumentale gonna rovesciata. “Ho ripensato al movimento delle stoffe, alla trama dei tessuti, e ho progettato una facciata che gioca un po’ con questi elementi”, spiega l’architetto. “Questo candore delicato è come la tela del grande sarto quando viene lavorata: possiede quel movimento che gioca con la luce… Questa morbidezza scultorea è stata il mio punto di partenza.”

Haute couture e architettura si fondono in un’unica creazione, dove, infatti, anche gli abiti cult della Maison come Cyclone e Cocotte, disegnati da Christian Dior nel 1948, hanno ispirato il design esterno dell’edificio.
Struttura su sei piani, con interni progettati dall’architetto americano Peter Marino, per l’esposizione di accessori, gioielleria e abbigliamento con aree dedicate ad una sala VIP, una galleria per esposizioni temporanee e un caffè con terrazza panoramica, gestito dal famoso pasticcere francese, Pierre Hermé.

Arnhem | Stazione di UNStudio

Sinuosa e soprattutto nuova, dopo 20 anni di sviluppo, la stazione ad Arnhem nei Paesi Bassi a firma di UNStudio, in collaborazione con lo studio di ingegneria Arup.

Masterplan sulla trasformazione dello snodo di trasporti della città e del suo circondario, è la nuova sala di trasferimento, che comprende in una rete complessa di piani intermedi e rampe, aree di attesa, zone di servizio per treni, tram e autobus, così come una serie di spazi commerciali come negozi, ristoranti, uffici e un centro conferenze. Oltre alle concrete forme curve, sia all’interno che all’esterno dell’edificio, sono stati progettati due livelli interrati per il deposito delle biciclette e parcheggio auto. Ampie vetrate sulla facciata dell’edificio si estendono fino al tetto per formare dei lucernari e soffitti in legno ondulati sono progettati per l’orientamento dell’illuminazione naturale.

Mentre il design degli spazi pubblici circostanti della stazione con lastre di pietra intervallate da elementi in acciaio inox per la pavimentazione in ispirazione alla topografia naturale sono dell’azienda di architettura del paesaggio olandese Bureau B + B.

Amsterdam | Tennis club di MVRDV

Rosso brillante è il tennis club a IJburg nella zona est di Amsterdam, a la firma di MVRDV, il celebre studio di architettura e progettazione urbana di Rotterdam.

Non più gradinate lineari e parallele ai campi da gioco, qui, la tribuna, che può ospitare fino a 200 spettatori, è un’alzata doppia con gradoni che si elevano verso l’alto come su un’onda. Un’architettura di 36 m di lunghezza dalla struttura plastica come una tavoletta di plastilina, che da semplice parallelepipedo viene schiacciato al suo centro fino al livello strada, ottenendo al lato opposto un effetto ad orogenesi in zolle.

Il progetto è stato completato in collaborazione con un’azienda locale, Studio Bouwkunde. È l’ottavo progetto di MVRDV costruito ad Amsterdam, come il condominio policromo Silodam e lo sviluppo immobiliare Parkrand.

Foto di Daria Scagliola e Stijn Brakkee.

Lione | Euronews di Jakob + MacFarlane

Lungo le rive del fiume Saona a Lione, lo studio di architettura Jakob + Macfarlane ha progettato due edifici distinti: uno arancione, completato nel 2011, e uno verde, più recente, che costituisce la sede di Euronews.

Il progetto fa parte di un vasto masterplan di rinnovo e di riqualificazione della banchina portuale, Rambaud.
Oltre al colore impattante, l’edificio verde ha sulla facciata (lato verso il fiume) due atri conici simili a due grandi occhi, che oltre all’architettura simbolica essi introducono luce e ventilazione naturale nel cuore della struttura.

La facciata è rivestita da un involucro fitto e perforato irregolarmente; una tramatura vetrata e in alluminio. La scelta coraggiosa del verde è stata data dall’artista francese Fabrice Hyber, che spesso lo usa nelle sue opere, e in questo caso, è un riferimento al colore del fiume che sancisce il dialogo tra l’urbano e la natura. L’edificio al suo interno ha due principali sedi: spazi di servizio pubblico al piano terra, tra cui la hall d’ingresso e il ristorante, e la sede di Euronews completa di uffici, studi di registrazione e spazi multimediali, distribuiti su sei livelli.

Foto di Nicolas Borel.

Londra | torre a Paddington di Renzo Piano

A 3 anni dal completamento dei 300 m d’altezza della torre The Shard alla stazione di London Bridge, Renzo Piano si ripropone per il progetto di un altro grattacelo residenziale, in collaborazione, nuovamente, con Sellar Property Group per la riqualificazione dell’ex sede Royal Mail alla stazione di Paddington.

A differenza di The Shard, che dispone di un design affusolato e che fa riferimento alle guglie delle chiese storiche di Londra, la torre di 31 London Street è progettato secondo  una forma cilindrica di 224 m, che si presta a diventare il quarto edificio più alto della capitale londinese dopo The Shard, One Canada Square e 110 Bishopgate.
Avrà ristoranti sul 60°, 61° e 62° piano, un roof garden all’aperto sul modello Kew Gardens, 200 appartamenti, uffici, negozi e caffè, il tutto all’interno di 4.000 m² di nuovi spazi pubblici.

“L’attuale spazio pubblico a Paddington è povero, con frequenti congestioni”, ha detto il presidente Sellar Property Group Irvine Sellar. Con il completamento previsto per il 2020 ”questa nuova architettura sembra porre rimedio a tali problemi e creare un meraviglioso senso di luogo che l’area necessita.”

Westerbork | Memoriale di Oving Architekten

Protetta sotto una campana di vetro per evitare qualsiasi possibilità di danneggiamento la casa di un comandante delle SS è oggi un esempio di architettura a firma dello studio olandese Oving Architekten.

Inteso come un memoriale della seconda guerra mondiale, la scatola di vetro di grandi dimensioni è l’involucro-vetrina della residenza di Alberto Konrad Gemmeker, utilizzata per ospitare eventi formativi. La casa di legno verde e bianco, dichiarato monumento nazionale nel 1994, è uno dei pochi edifici rimasti a Kamp Westerbork, nei Paesi Bassi, centro di detenzione originariamente aperto nel 1939 dal governo olandese per rifugiati ebrei in fuga dalla Germania nazista.

“L’approccio territoriale è stato quello di mettere in scena la scala umana e la relazione con il paesaggio” spiegano gli architetti. Una cornice di acciaio color ruggine è apposta all’estremità dell’ingresso, che si espande verso l’alto e verso l’esterno per incapsulare la casa. “Il ritmo della costruzione in acciaio composta da colonne e travi portanti accentua la forma della pelle in vetro ed è parte integrante del progetto.

“La fotografia è di Susan Schuls.

Nanchang | Insun Cinema di One Plus Partnership

La strategia del design d’interni utilizzata da One Plus Partnership per il Nanchang Insun International Cinema è basata sulla relazione concettuale tra il libro e il grande schermo. Un’architettura di narrazione dove volumi e pagine prendono corpo e funzione. Non è un caso che il Cinema si trovi nella Cina Book City di Nanchang, combinazione per l’appunto ideale per la comunicazione del suo design.

Entrando nel cinema, i visitatori si immergono in un ambiente asettico dove pagine di libri o copioni di sceneggiature sembrano svolazzare sui muri, in un mondo bianco come la carta, laddove, in contrasto, si staglia il materiale cinematografico di color nero. La cassa, nel cuore della hall, è nascosta dall’illusione ottica di pile di carta accatastate sul pavimento. Dalla lobby al corridoio lo sfondo passa dal bianco assoluto al nero intenso, presente su tutto lo spazio, compreso il pavimento, il soffitto e le colonne. Qui, in diversi font e colori emergono, come messaggi cifrati, celebri battute estrapolate da film classici.

Dal corridoio si passa alla sala d’attesa dove strette strisce di riflettori cilindrici verdi sono appesi al soffitto e disposti in maniera casuale ed incrociata per giocare un ruolo importante nell’architettura non solo estetica ma anche di geometrie riflesse sia sul pavimento che sul soffitto in imitazione dei dorsi dei libri.

Los Vilos | Studio di Felipe Assadi

L’immagine idealistica del pittore o dell’artista spesso è ancora associata a quella del bohémien, ma i tempi cambiano e (per fortuna) si evolvono in forme nuove sempre più sofisticate e ricercate. L’esempio è dato dallo Studio di un pittore a firma di Felipe Assadi, che ha realizzato questo laboratorio dedicato alla creatività e all’arte accanto all’abitazione privata del pittore, assieme agli architetti colleghi Francisca Pulido e Alejandra Araya.

Immerso e isolato nella suggestiva costa cilena, lo spazio è racchiuso in un involucro rettilineo, che sporge dalla parete rocciosa come un un’estensione di un telaio. In rispetto alla pittura, la luce naturale è studiata per non essere diretta. Gli interni sono puliti e minimali dediti unicamente all’area di lavoro. I materiali predominanti sono il legno chiaro utilizzati per creare complementi d’arredo e il cemento lasciato a vista per un effetto squadrato in contrasto alle linee diagonali della casa principale chiamata Casa Bahia Azul, che si staglia lungo la costa e dispone di una serie di finestre inclinate, le quali accentuano l’angolo off-kilter.

“È un piccolo rifugio dal resto degli edifici” come dichiarano gli architetti; una composizione sapientemente incorniciata e proietta verso l’Oceano Pacifico per ispirare un capolavoro.

Copenhagen | Cirkelbroen Bridge by Olafur Eliasson

Cirkelbroen, il nuovo ponte ciclopedonale nel quartiere di Christianshavn di Copenaghen, a firma dell’artista Olafur Eliasson, è la donazione alla capitale danese dalla Fondazione Nordea.

Il nuovo ponte è costituito da cinque piattaforme circolari di diverse dimensioni che creano un sistema di micro piazze interconnesse; ognuna con al centro un albero, come il termine e il design marinaresco prevede.
Forme avvolgenti e dinamiche, il Cirkelbroen, in lontananza e con le luci della sera, sembra proprio un’imbarcazione. La sua sinuosa silhouette, che induce il pedone a rallentare il passo e invita a prendersi un momento di pausa per osservare il panorama circostante.

Olafur Eliasson, non è alla sua prima esperienza architettonica, in quanto già famoso per l’opera ‘Your Rainbow Panorama’ realizzata sul tetto dell’ARoS Aarhus Museum of Modern Art, e spiega: “Spero che diventi un nuovo spazio urbano, un punto di riferimento per ritrovarsi in città. Nella mia arte lavoro elementi transitori quali il vento, la nebbia o i flussi d’acqua. È stato per me meraviglioso potere creare una struttura come il Cirkelbroen, che incarna questo senso di transitorietà: da un lato la stabilità e la lunga vita del ponte, dall’altro il passaggio continuo dell’acqua che crea la calda l’atmosfera del waterfront”.

Scroll to top