Sembra uscito da 2001 odissea nello spazio ed invece è un nuovo interno progettato dallo studio olandese UNstudio, più che famosi per i loro progetti dalle linee fluide e pionieri nell’utilizzo della progettazione parametrica. Quella che doveva essere una casa nei sobborghi di Hartford è diventato il restyling di un loft per un collezionista che si trova nel Greenwich Village a Manhattan e vuole essere un ibrido tra una galleria e uno spazio domestico. Lo spazio originario sul quale sono intervenuti era uno spazio rettangolare dal soffitto basso. Sono stati introdotti dei muri leggermente curvati per dividere virtualmente gli spazi principali in spazi proporzionati creando zone dalle proporzioni confortevoli adatte all’uso domestico, e simultaneamente generando una grande quantità di spazio per esporre le opere. I muri sinuosi danno vita ad uno spazio che privilegia lunghe prospettive, con angoli nascosti e nicchie ricavate nelle curve . Le pareti che sembrano fluttuare nello spazio insieme ai soffitti articolati creano condizioni ibride in cui gli spazi espositivi si confondono negli spazi domestici. Ad esempio un muro curvo da un lato ospita scaffali peri libri e dall’altro serve ad appendere le opere. Il collezionista voleva uno spazio da vivere in maniera confortevole ma allo stesso tempo non voleva separararsi dalle sue opere e dai suoi libri. Un altro elemento che connota questo spazio inusuale è dato dal soffitto che si alterna in parti luminose ed opache. Le parti opache sono leggermente arcuate e confondono sulla reale altezza dei soffitti . Le parti luminose sono retroilluminate da 18mila Led; questo tipo di illuminazione bilancia le proporzioni del loft e permette la programmazione di diversi tipo di luce. Last e not least , il panorama di Manhattan incorniciato da finestre che sono pannelli di vetro che vanno dal pavimento al soffitto.
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