Brasilia, la capitale del futuro

La massima esaltazione dell’architettura razionalista si esprime, in tutto il suo splendore a Brasilia, una capitale moderna voluta fortemente dal Presidente Kubitschek già nel 1956. Sorta in soli 3 anni e 4 mesi, è uno stranissimo esempio di megalopoli, con i suoi quasi due milioni di abitanti, che nel piano urbanistico e nello sviluppo architettonico richiama fortemente il più rigoroso modernismo di Le Corbusier. Il progetto è stato realizzato da Lucio Costa che ha adottato i principi dell’urbanistica più avanzata pur mantenendo uno schema semplice e ricco di richiami simbolici. La sua concezione architettonica è opera di Oscar Niemeyer, uno dei più importanti architetti brasiliani oggetto, lui stesso e i suoi contributi alla costruzione della città, di una parodia nel film francese del 1964 L’homme de Rio. Pur non avendo ancora sostituito completamente Rio de Janeiro, la precedente capitale, nel ruolo di principale centro politico e culturale del Paese, la città è protagonista di un notevole accrescimento demografico e un conseguente massiccio processo di urbanizzazione che interessa peraltro tutte le metropoli brasiliane. Fortemente simbolica nella forma, pianta a croce latina che richiama la figura di un aereo o di un arco munito di freccia, la città, costata un debito di due miliardi di dollari, è stata progettata per essere la città del futuro, la sintesi dell’architettura contemporanea e il risultato di un avanzato e ambizioso programma politico ed economico.

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