Altamura | The Seed of Time di Giacomo Garziano

Una casa, ma anche un museo. Uno spazio dedicato all’arte, ma anche un percorso visionario con esperienze sensoriali tattili, musicali, visive e gastronomiche.
È The Seed of Time ad Altamura, in Puglia, il progetto del giovane architetto Giacomo Garziano, fondatore dello studio GG-loop ad Amsterdam. 
Il progetto

È uno degli interventi residenziali più innovativi realizzati in Italia. Un edificio degli anni ’50 trasformato in una massa scultorea. Un intervento decisamente originale e dal forte impatto urbano, sottolineato dal colore rosso scelto per il cappotto esterno che, oltre a trasformare radicalmente l’aspetto dell’edificio ne ha elevato le prestazioni energetiche.

Architettura musicale

«L’intento era di utilizzare un linguaggio contemporaneo abbinando l’effetto estetico a quello funzionale», spiega l’architetto. La facciata, realizzata per ottenere un effetto bugnato con geometrie spigolose, è dominata dal rosso intenso e la superficie vira verso le tonalità del blu a seconda della luce solare, grazie alla texture glitterata.
Una scelta cromatica che ritrae emozioni estreme: dalla rabbia, paura all’amore, ma affonda anche alle tradizioni edilizie locali. Agli inizi del ‘900, numerosi edifici pubblici e fattorie hanno utilizzato questa tonalità per affermare il proprio prestigio e potere.
All’interno le forme modulari della facciata sono riproposte sotto forma di grandi librerie ed arredi che si riflettono sul pavimento lucido in resina nera. Un esperimento abitativo realizzato in collaborazione con lo studio di architettura e di design Mgarba.
Insieme, tra interno ed esterno, formano il Seme del Tempo (The Seed of Time); l’unione tra conscio ed inconscio, che genera percezioni multiformi nello spettatore. Forte è anche il legame con la musica, che è alle origini del progetto. L’architetto Garziano, infatti, ha tratto ispirazione dalla cover di un lp dei King Crimson (In the Court of the Crimson King) dei quali è un grane fan.

Ed è proprio la multisensorialità dell’opera che ha fatto vincere al giovane progettista il primo premio al Young Italian Architects 2016, un riconoscimento nazionale in occasione della 15.ma Biennale di Architettura di Venezia.

Foto credit Michael Sieber.

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