Italia Modernista

Il Gran Tour che vi proponiamo vi porterà fino alla testa (o al contrario, se si vuole) dell’Italia, attraverso la conoscenza degli edifici simbolo di mezzo secolo e di opere di architetti moderni, che nell’arco di tre decenni hanno cambiato il concetto di architettura nel Bel Paese.
Sette giorni per stabilire un approccio diretto con edifici, urbanistica, residenze e complessi istituzionali. Tra le tante idee itineranti, questa è certamente una delle mie favorite, che va da Napoli fino a Milano. Ovviamente, modificabile a
qualsivoglia specifica esigenza, come il tempo a disposizione, il budget, che si tratti di singoli o di un gruppo di professionisti, dottorandi o semplicemente appassionati (modernist junkies).

1° Giorno | Capri

Primo giorno partenza da Napoli per raggiungere in traghetto l’isola di Capri.
Nell’affascinante contesto dell’isola la prima tappa è Villa Malaparte. Nata dalla matita di Adalberto Libera, la villa è considerata una delle più importanti testimonianze dell’ architettura moderna. Costruita nel 1938, rappresenta tuttora un perfetto esempio di  integrazione tra natura e architettura. Si prosegue poi per Anacapri, sul versante nord-orientale dell’isola per visitare Villa San Michele, dimora del medico e scrittore svedese Axel Munthe. Il complesso fa da cornice ad una ricca collezione di reperti romani, etruschi ed egizi raccolti da Munthe nel corso dei suoi numerosi viaggi.

2° Giorno | Sorrento

Secondo giorno da Capri ad Amalfi.
In hovercraft lungo la famosa ‘costiera’ per Vietri sul Mare, una città di mare a circa 20 km di distanza. Qui, potrete visitare la fabbrica di ceramica Solimene (Paolo Soleri, 1956).
Nel pomeriggio arrivo a Sorrento presso l’Hotel Parco dei Principi. L’edificio e gli arredi del 1962 sono di Giò Ponti. Ciascuna delle 101 camere ha uno stile unico e diverso a seconda del piano in cui si trova e gli arredi sono ancora quelli originali, così gli impianti d’illuminazione, progettati per l’hotel da Ponti e i bassorilievi in ceramica Joo di Fausto Melotti.

3° Giorno | Roma

Terzo giorno da Sorrento a Roma (270 km).
La maggior parte della giornata sarà dedicata al quartiere E42 o meglio EUR, costruito per l’Expo Universale del 1942, andato distrutto della Grande Guerra. Il piano razionalista urbano mirava a creare un “quartiere ideale”, un simbolo per l’operazione colossale mussoliniana dell’espansione di Roma verso il mare. Da visitare il Palazzo degli Uffici dell’Ente (Gaetano Minnucci, 1939), con ancora gli arredi originali di Ulrich e le luci di Venini e Fontana e il bunker di Mussolini. Il tour prosegue per il Palazzo della Civiltà Italiana (La Padula, Romano, Guerrini, 1938), noto anche come Palazzo della Civiltà del Lavoro o semplicemente Colosseo Quadrato. Con i suoi 216 archi è uno dei simboli dell’EUR nonché location ideale per molti spot televisivi. Di prossima apertura al pubblico il nuovo Museo Audiovisivo di Roma, il Palazzo dei Congressi (Adalberto Libera, 1954 ) e il lago artificiale. Non molto lontano ci sono la ESSO e la SGI torri (Luigi Moretti, 1963) e le infrastrutture delle Olimpiadi del 1960, come l’Arena Sport con i suoi 11.000 spettatori (Pier Luigi Nervi e Marcello Piacentini, 1956) oggi, sede della PalaLottomatica. Poi, al Quartiere Olimpico, un quartiere residenziale per gli atleti (Libera, Moretti, Monaco, Luccichenti, 1959), al Foro Mussolini sede dell’Accademia di Scherma, alla Palestra del Duce, allo Stadio Olimpico con la splendida piscina dagli spettacolari mosaici, e il monumentale Piazzale dell’Impero (tutti 1937-1940). Infine, si passa per Piazza della Repubblica, o anche piazza Esedra, ideata per rappresentare l’ingresso a Roma e dalla quale parte una delle vie fondamentali della città, via Nazionale.
Dopo il check-in in albergo nel centro della città, andremo Dal Bolognese a Piazza del Popolo per la cena.

4° Giorno | Firenze

Quarto giorno, a Trastevere, noto quartiere lungo il Tevere, per ammirare l’edificio GIL (Moretti, 1933) e quello residenziale conosciuto con il nome di Girasole (Moretti, 1950).
Da Roma Termini – Stazione Centrale (Calini, Montuori, Castellazzi, Fadigati, Vitellozzi, 1950) si va a Firenze (circa 280 km). La stazione, Santa Maria Novella(Giovanni Michelucci, 1933) è considerata come complesso ferroviario, uno dei miglior esempi di architettura razionalista italiana ed è ancora perfettamente conservato.
Visita dello Stadio Comunale (Pier Luigi Nervi, 1932) e dopo il check-in in albergo si va a cena a Pescia alla rinomata ‘Osteria del Gambero Rosso’ progettato da Giovanni Michelucci (1963).

5° Giorno | Ivrea

Prima tappa a Campi Bisenzio, a circa 15 km da Firenze, alla Chiesa di San Giovanni Battista, nota come la Chiesa sull’autostrada (Giovanni Michelucci, 1964).
Arrivo a Ivrea (circa 400 km) e visita alla sede Olivetti, attualmente MAAM (Museo dell’Architettura Moderna). Museo all’aperto, inaugurato nel 2001, con annessi impianti per le diverse migliaia di persone che ci lavorano e vivono. Un punto di riferimento per l’architettura industriale moderna che con i suoi due chilometri percorribili a piedi, con guida, si ammirano gli edifici per lo più di Figini e Pollini(1939-1962), ma anche il centro di formazione (Vittoria, 1955), la caffetteria(Gardella, 1961), il centro per i servizi sociali (Figini e Pollini 1959 ), la scuola materna (Figini e Pollini, 1941), i vari blocchi residenziali (Nizzoli, Oliveri, 1942-1955) e l’edificio per uso ufficio (Bernasconi, Fiocchi, Nizzoli, 1964).
Cena nella zona con pernottamento.

6° Giorno | Milano

Milano (125 km circa di distanza).
Visita al Palazzo Pirelli di Giò Ponti (1952-1961) detto Pirellone, recentemente restaurato e attualmente uffici per la Regione Lombardia (in attesa di una nuova sede).
Per Milano continua il nostro percorso per alti edifici e costruzioni moderniste però, con un approccio totalmente diverso, come per la Torre Velasca di BBPR (1958), il Palazzo Montecatini e sempre di Giò Ponti la sede per aziende, il Palazzo Savoia Assicurazioni (1971), Palazzo Montedoria (1970) e Palazzo Ras (1962) in collaborazione con Piero Portaluppi, Ca Brutta by Giovanni Muzio.

7° Giorno | Milano

Settimo giorno, ancora per Milano.
In assoluto, tappa alla Triennale di Milano, ospitata nel Palazzo dell’Arte di parco Sempione, progettato da Giovanni Muzio (1933). La Triennale è un centro per il design, l’architettura e un laboratorio per le tendenze in Italia. L’edificio è stato restaurato da Michele De Lucchi nel 2007 e oggi comprende la Triennale Design Museum e la Triennale Design Café, co-progettato con lo chef Carlo Cracco, luogo ideale per il brunch domenicale. Il biglietto comprende anche
l’ingresso allo studio di Achille Castiglioni, nelle vicinanze.
Trascorrere il pomeriggio per piazza Duomo per vedere l’Arengario di Piero Portaluppi (1956), originariamente progettato per diventare il XX C Arts Museum, è oggi sede del Museo del Novecento, e a seguire visita della casa-studio di Luigi Caccia Dominioni.
A Corso Europa, foderato da uffici, c’è l’edificio della casa editrice De Agostinila casa e ufficio di Luigi Moretti (1955) e la casa Villa Figini di Luigi Figini (1935), icona modernista.

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